Questa mostra non si propone come un insieme di dipinti allineati l’uno accanto all’altro, bensì come un insieme di opere organico, che intende documentare l’irrompere della rivoluzione impressionista a Parigi, attraverso un arco temporale compreso tra il 1850 e il 1915.

Il progetto espositivo intende evidenziare i grandi cambiamenti della società dell’epoca, con l’avvento della grande industrializzazione, la nascita della fotografia, del cinema, dell’elettricità, del telefono e dei primi voli aerei, esaltati e proposti nelle grandi esposizioni internazionali parigine.

Tutte queste novità contribuirono a cambiare la società e, di conseguenza, anche il mondo dell’arte.

Il percorso si avvale di un nucleo di oltre 300 opere, che documentano, con dipinti, disegni, acquerelli, sculture, ceramiche e incisioni, gli artisti che parteciparono alle otto mostre ufficiali “impressioniste”, con una particolare attenzione a tutte le tecniche da loro sperimentate e utilizzate.

A queste opere si aggiungeranno materiali documentali, quali lettere, fotografie, libri, abiti e oggetti, in modo da regalare ai visitatori uno spaccato della società, al tempo della nascita e affermazione del movimento impressionista.

La mostra è a cura di Gilles Chazal, già Direttore del Museo del Petit Palais di Parigi e membro dell’Ecole du Louvre e Vincenzo Sanfo, curatore e studioso dell’Impressionismo.Inoltre si avvale di un comitato scientifico, composto tra gli altri da Maïthé Vallès-Bled – già direttrice del Museo di Chartres e del Museo Paul Valéry – Alain Tapié – direttore Collection Peintres en Normandie, Patrick Faucher e Vittorio Sgarbi , critico e storico dell’Arte.

Il percorso espositivo partirà dagli artisti aderenti al movimento dell’École de Barbizon, che furono i germi ispiratori dei giovani impressionisti, per passare poi ai partecipanti alle otto mostre ufficiali impressioniste, tra le quali quella storica del 1874 realizzata nello studio del fotografo Nadar, che rappresentò l’ingresso ufficiale del movimento nel mondo dell’arte.

Troveranno quindi posto nella mostra le opere di grandi protagonisti quali Monet, Degas, Manet, Renoir, Cezanne, Gauguin, Pissarro, accanto ai grandi comprimari come Bracquemond, Guillaumin, Forain, Desboutin, Lepic e tutti gli altri artisti che con loro hanno condiviso l’avventura di un nuovo modo di fare arte.

La mostra torinese, una delle più grandi e complete sull’Impressionismo mai apparse in Italia, per quantità di opere e per artisti presenti, è un’occasione unica per entrare nel cuore di un movimento che ha scardinato le convenzioni artistiche e sociali del mondo a venire. Documenta l’influenza che il movimento ha avuto nel mondo artistico di fine 800, con la presenza di alcuni artisti del postimpressionismo come ad esempio Toulouse-Lautrec e Permeke.

Uno straordinario spaccato su un movimento e sugli artisti che hanno contribuito a diffondere una tra le più straordinarie rivoluzioni artistiche della storia dell’arte.

Un movimento che ha aperto la strada alla libertà creatrice per gli artisti di tutto il mondo.

L’ingresso alla mostra è gratuito per tutti i possessori della card Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta.

AVVISI PER I VISITATORI

A causa di esigenze tecniche è vietato l’ingresso alla mostra con trolley, valigie e bagagli di alcun tipo. Quest’ultime dovranno essere lasciate all’ingresso della mostra non custodite, inoltre la produzione della mostra avvisa che non si ritiene in alcun modo responsabile del loro smarrimento o di eventuali danni.


Tribute to Cai Wanlin

“WHY WHY -YY”

C’è nella apparente semplicità delle opere di Cai Wanlin la straordinaria leggerezza di un complesso modo di vedere il mondo contemporaneo.

Il personaggio da lui inventato Y Y ( Why Why ) che è una sorta di nostro alter ego si erge davanti a noi, nella sua disarmante visione del mondo contemporaneo.

Il candore di Why Why viene evidenziato da Cai Wanlin con un sapiente uso del colore, di matrice Pop, che egli utilizza in maniera accorta.

Ormai divenuto la sua cifra stilistica, Why Why diviene quindi icona del nostro travagliato tempo, ma anche monito per una riflessione su un mondo sempre più globalizzato ma in cui, l’individuo, è sempre più solo .

Vincenzo Sanfo

Scarica la brochure qui


Orari


Aperta tutti i giorni Dal Lunedì al Venerdì: dalle ore 09,30 alle ore 19,30. Sabato, Domenica e festivi: dalle ore 09,30 alle ore 20,30. Ultimo ingresso trenta minuti prima della chiusura.