
Una mostra unica su una delle più importanti personalità dell’Impressionismo.
La mostra, scandita in tre sezioni, intende risvegliare l’attenzione su uno degli aspetti meno noti della formazione artistica di Degas, il rapporto con Napoli.
Rapporto che, come noto, parte dal nonno Hilaire Degas, stabilitosi a Napoli per mettersi al riparo dai moti rivoluzionari Parigini.
Degas, grazie al nonno, oltre che ai fermenti della Parigi fin de siècle, si formò nella luce e nel fervore culturale che, all’epoca, animava la città di Napoli.
La mostra intende, quindi, attraverso un percorso in parte multimediale e in parte con opere realizzate da Degas e dai suoi amici, creare i presupposti per una futura indagine, esaustiva, del periodo napoletano del grande maestro dell’impressionismo.
In mostra vi saranno opere rarissime, come le due serie di monotipi La Famille Cardinal e La Maison Tellier, realizzati da Degas ed editate dal mitico mercante Ambroise Vollard.
“La Famille Cardinal”, realizzata per illustrare il romanzo dell’amico scrittore Ludovic Halevy, racconta la vita di una famiglia borghese nella Parigi di fine ottocento ed è considerata uno dei capolavori di Degas per la qualità del segno e per la precisione nella descrizione dei personaggi, in cui si riconosce lo stesso Ludovic Halevy.
Le opere de “La Maison Tellier”, realizzate per supportare visivamente il racconto scritto da Guy de Maupassant, sono considerate tra le opere più importanti e riuscite di Degas per l’alta qualità della resa, emotiva, delle scene rappresentate, che raccontano in maniera cruda e realista la vita di una “Maison Close” parigina. Lo sfarzo delle sale “d’accueil” non nasconde la triste vita che si svolgeva al suo interno.
Degas entra senza compiacimenti e senza ripensamenti all’interno di una casa di “piacere” per rendere visibile, in una maniera da fotoreportage, la quotidianità di vita al suo interno.
Nelle tre sezioni una è dedicata ai temi cari a Degas – quindi troveremo le sue balllerine rappresentate sia in scultura, che in splendide e rare acqueforti ed Heliogravure.
La terza sezione è dedicata ai suoi compagni di strada, da Manet a Cezanne, al suo sodale Marcellin Desboutin artista “maudit” che, dagli sfarzi della sua splendida villa “l’ombrellino” di Fiesole, in cui a suo tempo visse Galileo Galilei, finì in ristrettezze a Parigi e divenne uno dei più cari amici di Degas, da lui spesso ritratto nei suoi dipinti.
Il percorso della mostra, che si apre con il ritratto del nonno Hilaire Degas, viene scandito da circa 30 disegni provenienti dal Carnet di Ludovic Halevy in cui, oltre ai ritratti dei personaggi che frequentavano il salotto Halevy, come ad esempio Hoffenbach, sono presenti studi e disegni preparatori di alcuni dei suoi celebri dipinti, come ad esempio “Mademoiselle La La au cirque Fernando“.
Un’attenzione particolare è dedicata al famoso dipinto “La Famiglia Belelli”, in cui sono ritratti la cugina, il marito e le due figlie ed in cui Degas esprime la sua capacità di introspezione psicologica dei personaggi, restituendo nel dipinto riprodotto in mostra i rapporti non idilliaci tra i personaggi rappresentati.
Tra le importanti opere in mostra si segnala un preziosissimo disegno di Degas, proveniente dalla famiglia dell’artista, in cui è ritratto Eugene Manet, fratello del più celebre Edouard e marito della pittrice Berthe Morisot, anch’essa presente in mostra con un toccante ritratto fattole da Manet, pochi giorni dopo la morte del marito Eugene.
Una mostra questa che annovera aspetti poco noti di Degas e che porta al grande pubblico il piacere della scoperta di opere raramente esposte al pubblico per la loro fragilità.
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La mostra si trova all’interno del Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore, al Vico Domenico Maggiore n°18.